AL VIA IL TAVOLO DI COPROGETTAZIONE SULLA GRAVE MARGINALITÀ ADULTA

AL VIA IL TAVOLO DI COPROGETTAZIONE
SULLA GRAVE MARGINALITÀ ADULTA

Co-progettare insieme nuovi servizi, in linea con le necessità raccolte sul territorio. È questo l’approccio scelto da Asp del Delta Ferrarese per dare anima e corpo al nuovo percorso sulla grave marginalità adulta e sulla prevenzione delle povertà finanziato in parte con i fondi del PNRR e in parte con il Fondo Sociale Nazionale Povertà. Il percorso di coprogettazione prende il via in Asp del Delta Ferrarese come capofila del Distretto Ferrara Sud-Est e si avvale della collaborazione, come facilitatore all’interno dei tavoli di coprogettazione, di IRESS, l’Istituto di Ricerca sui Servizi Sociali con sede a Bologna.

Questo percorso di coprogettazione implementerà servizi volti a prevenire l’impoverimento e a tutelare la grave marginalità adulta con 451.213 euro che potranno essere utilizzati, entro marzo 2026, per servizi di pronta emergenza, attivazione di un centro servizi diffuso, supporto alle residenze fittizie, progetti di housing temporaneo, attivazione di stazione di posta. Stazioni di posta che, attraverso un servizio di facile accessibilità alle persone in condizione di povertà o marginalità anche estrema o a rischio di diventarlo, garantiranno la presa in carico integrata e un percorso partecipato di accompagnamento funzionale allo stato di salute, economico, familiare e lavorativo della persona interessata.

A questo percorso dedicato alla grave marginalità adulta avviato da Asp partecipano ben sette soggetti tra cooperative, associazioni di volontariato e Terzo Settore. Le risorse umane di Asp che compongono le equipe multiprofessionali di progetto sono parte attiva nella creazione di sinergie volte a rendere ancora più efficaci e produttive le risorse economiche dedicate (come detto, PNRR e Fondo Sociale Nazionale Povertà).

Co-progettare e non affidarsi a una classica gara d’appalto è una scelta specifica: significa ripensare e costruire progetti e azioni a favore dei cittadini confrontandosi costantemente con i territori e con gli esperti, i ricercatori e gli studiosi del tema, a partire dai soggetti che erogano i servizi che dovranno essere implementati per la prevenzione della grave marginalità adulta.

A fine dicembre 2022 è stato attivato un primo percorso di co-progettazione a favore della disabilità. Questo, dedicato al contrasto della marginalità adulta, avviato a ottobre 2023, è il secondo. Altri ne seguiranno nei prossimi mesi: l’obiettivo è arrivare a rendere strutturali almeno 3 percorsi di coprogettazione entro la fine del 2024 per attivare servizi, a favore della disabilità, dei giovani e della marginalità adulti, da arricchire con punti di vista ‘esperti’, rendendo tangibili i percorsi di sussidiarietà, lavorando sulla prevenzione insieme al volontariato locale e al Terzo Settore. L’amministrazione condivisa diventa quindi un nuovo modello di amministrazione fondato sulla collaborazione fra amministrazione e cittadini, che si ritiene possa consentire una soluzione dei problemi di interesse generale migliore dei modelli fino ad ora utilizzati, basati sulla separazione più o meno netta fra amministrazione e amministrati.




AFFIDO E VICINANZA SOLIDALE QUANDO LA SOCIETÀ DIVENTA COMUNITÀ

AFFIDO E VICINANZA SOLIDALE , QUANDO LA SOCIETÀ DIVENTA COMUNITÀ

Codigoro – “La sfida è passare da società a comunità”: con questa affermazione, Alessandro Martelli, professore ordinario del Dipartimento di sociologia e diritto dell’economia dell’Università di Bologna, ha aperto il suo intervento per “Ti Affido una storia – Affido familiare e welfare di comunità”, evento organizzato da Asp del Delta Ferrarese per sensibilizzare la cittadinanza sui temi della vicinanza familiare a Palazzo del Vescovo.

Dopo i saluti del Sindaco di Codigoro Alice Zanardi e del Presidente di Asp Davide Nardini, il prof. Martelli ha affrontato il tema della funzione familiare, sempre più affaticata, nel nostro Paese. “Ne è sintomo che una donna faccia 1,24 figli a testa, dato che si è progressivamente abbassato dagli anni 90 in poi. Parallelamente si assiste al diffondersi di un grande individualismo, motivo anche alla base delle difficoltà che i servizi riscontrano nel raccogliere la disponibilità a diventare famiglia affidataria”.

Tiziana Mori, Coordinatrice servizi e interventi famiglie e minori – Sviluppo funzioni accoglienza, Comune di Bologna, ha parlato di vicinanza solidale: partecipare a un progetto di vicinanza solidale significa affiancare una famiglia con figli nello svolgimento di alcuni impegni quotidiani di tipo organizzativo o educativo, favorendo la loro partecipazione e integrazione nella vita sociale della comunità. Il tema della vicinanza solidale è emerso con forza da un paio d’anni, sebbene esperienze simili esistano da decenni. Nella sua forma più pura, è una forma di sostegno che nasce spontaneamente e consensualmente. “Una famiglia può trovarsi in una situazione di vulnerabilità. Solitamente, per superarla ci si affida alla rete familiare. Ma se questa rete è assente o non è in grado di garantire supporto? I progetti di vicinanza solidale servono proprio a questo: sono una forma di sostegno flessibile e modellabile a partire dalle esigenze dal nucleo in difficoltà e dalla disponibilità della famiglia che si mette a disposizione”.

Angela Mambelli, Responsabile équipe affido sovra distrettuale della Provincia di Ferrara, si è concentrata sull’istituto giuridico dell’affido a partire da una valigia piena di “strumenti”: l’immagine di un bimbo arrabbiato, stato d’animo che spesso caratterizza i bimbi allontanati dalla famiglia d’origine; una casa, perché nella fascia 0-6 si tende ad accogliere i bimbi in una casa e non in una struttura; una sveglia, a indicare che l’affido non è per sempre, ma è un’esperienza con un inizio e una fine.

All’incontro ha preso parte anche una famiglia affidataria che ha parlato della potenza dell’esperienza, a tratti meravigliosa a tratti anche faticosa: “Accompagni i ragazzi per un pezzo di vita, poi devi lasciarli andare, perché il fine ultimo dell’affido è supportare la famiglia affinché superi le fragilità. Nel percorso, però, non si è mai soli: un’équipe specializzata segue la famiglia affidataria dall’inizio alla fine del percorso”.

A gennaio a Ferrara partirà un corso informativo per le famiglie che vogliono candidarsi a diventare affidatarie. Dopo i primi 8 incontri informativi, il nucleo sceglierà se proseguire o meno con il percorso valutativo.

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 L’affido: come funziona?

Perché accogliere?

Perché vicino a noi ci sono famiglie che hanno bisogno del nostro sostegno per superare un periodo difficile e ci si può rendere utili dedicando tempo ed energia a seconda delle proprie capacità e disponibilità. L’impegno richiesto è flessibile, da misurare insieme.

Cosa possiamo fare?

Chi accoglie, in collaborazione con i Servizi Sociali, accompagna il bambino e il ragazzo nel suo percorso di crescita personale e si propone come riferimento concreto e affettivo nella quotidianità.

L’accoglienza è temporanea, le relazioni di scambio e reciprocità invece restano nel tempo, in maniera spontanea.

Possiamo aiutare un bambino o un ragazzo nello svolgimento dei compiti, accompagnarlo ad attività sportive o ricreative, affiancarlo nel tempo libero facendogli vivere nuove esperienze.

Possiamo affiancare un bambino e la sua famiglia aiutandoli nella gestione pratica di alcuni momenti della giornata, sostenendo il bambino, i genitori e il loro legame.

Possiamo accogliere, attraverso l’affido, bambini o ragazzi provenienti da famiglie che temporaneamente non sono in grado di occuparsi di loro, per offrire la possibilità di creare legami affettivi significativi.

Chi può accogliere?

Non esistono vincoli a priori: persone singole, coppie con o senza figli, anche non sposate. Senza limiti di età e nazionalità. È previsto un percorso di formazione specifico per ogni progetto di accoglienza.

Non si è soli in questa esperienza: la famiglia affidataria ha diritto al supporto dell’Equipe del Servizio Affido dell’ente locale competente durante tutto il percorso di affido attraverso colloqui individuali e incontri di gruppo. I genitori affidatari hanno diritto a congedo di maternità e/o paternità; congedo parentale; riposi giornalieri e congedo per la malattia del bambino. È previsto anche un contributo economico mensile a titolo di rimborso spese per il mantenimento del bambino accolto, che viene definito dal Comune di appartenenza.

Per info sull’affido e sulle forme di vicinanza solidale, mandare una mail a info@aspdeldeltaferrarese.it o chiamare allo 0533728611.




CASA E BOTTEGA – RISTORAZIONE INCLUSIVA: VI ASPETTIAMO!

CASA E BOTTEGA – RISTORAZIONE INCLUSIVA: VI ASPETTIAMO!

 Ha aperto Casa e Bottega – Ristorazione inclusiva, il locale in via Canale Ippolito 16/A a Caprile di Codigoro gestito dai giovani con disabilità del progetto di Asp “Vivere e coltivare autonomie”. In questa fase iniziale il locale sarà aperto a pranzo dal lunedì al venerdì solo su prenotazione (il numero da chiamare è 334-8427905). Anche il servizio catering sarà disponibile dal lunedì al venerdì in orario di laboratorio (dal mattino sino a metà pomeriggio). Si procederà per step e, mano a mano che l’attività si consoliderà e i ragazzi si sperimenteranno, l’offerta sarà ampliata, sino a tenere aperto il ristorante dal lunedì al venerdì.

“Vivere e coltivare autonomie” è stato avviato due anni fa a partire da un una valutazione dei servizi sociali. Negli ultimi anni negli utenti in carico al Servizio Sociale Professionale di Asp del Delta Ferrarese e nelle loro famiglie è cresciuta la necessità di implementare il numero dei servizi a loro dedicati per migliorare la qualità di vita anche costruendo nuove opportunità lavorative. Questa esigenza è particolarmente sentita nella fascia dei giovani (età 20-40 anni), che presentano disabilità medio lievi o anche gravi e con profili non adeguati alle risorse presenti sul territorio, e che necessitano di interventi innovativi per mantenere e incrementare le competenze e le autonomie personali.

Ed ecco l’idea di un laboratorio formativo rivolto a un gruppo di giovani adulti con disabilità nei locali della Locanda di Caprile. Scopo del progetto, la cui gestione è stata affidata da Asp alla Cooperativa Sociale CIDAS, assicurare il mantenimento e il potenziamento dell’autonomia della vita quotidiana, agevolando loro l’ingresso al mondo del lavoro a partire da un ambiente protetto. I giovani, tutti residenti nei Comuni del Delta Ferrarese, hanno avuto occasione di sperimentare la gestione di una cucina, l’attività di sala, la coltivazione di un orto. Il progetto è partito nel mese di maggio 2021. Inizialmente il gruppo era composto da 10 ragazzi, ora siamo arrivati a 15: fin da subito la gestione del bar e del ristorante è stata affidata loro, con la guida e il supporto di assistenti personali competenti per raggiungere l’autonomia delle singole attività. Il gruppo si è diviso naturalmente fra attività orticole e di addestramento alla ristorazione: si è cercato di seguire le volontà e le attitudini di ognuno, pur mantenendo momenti con gruppi misti per sollecitare l’interesse anche nelle attività meno desiderate.

Dopo questi mesi di formazione – condotti con successo anche grazie alla collaborazione dei familiari –, i ragazzi sono ora pronti a occuparsi personalmente sia della preparazione di cibi e bevande, sia del servizio in sala. “Spesso si pensa che le persone con disabilità non siano in grado di scegliere, si pensa a loro come a persone da accudire tutta la vita, che difficilmente si potranno inserire appieno in un contesto di vita cosiddetto normale – spiega Asp del Delta Ferrarese –. Questo progetto punta proprio all’autonomia e all’indipendenza dei ragazzi: fare sempre più cose da soli, acquisire una sempre maggiore consapevolezza delle proprie risorse e delle proprie abilità. Investiamo a favore della disabilità ascoltando la voce dei diretti interessati e delle Associazioni. Proviamo a cercare sacche di solitudine e di isolamento per far emergere nuovi e vecchi bisogni, per portare in questo territorio possibilità concrete di autonomia abitativa e lavorativa per le persone con disabilità, stimolando la nascita e la crescita di servizi innovativi disegnati ad hoc sulle persone”.

 Lo staff

“Ho quasi 27 anni, sono un grande fan di Albano – esordisce Marco Telloli –. Frequento il laboratorio da un anno e mi occupo un po’ di tutto: cucina, bar, ma la mia preferita è la sala. Mi piacer servire le persone, possono fare nuove conoscenze e anche scherzare! Adoro preparare caffè e cappuccini, mi piacerebbe imparare a realizzare i disegni con la schiuma del latte. Il mio sogno più grande? Lavorare con Buddy Valastro, il Boss delle torte degli Stati Uniti: per ora mi alleno con crostate e ciambelle”.

“Io mi occupo della cucina, della sala e anche dell’orto, il mio spazio preferito: amo stare all’aperto”. Esordisce così Alessia Bellini, 37 anni, nel laboratorio da gennaio 2022. “Mi piace molto anche fare la cameriera, non vedo l’ora di cimentarmi in questa nuova avventura. All’inizio ero un po’ intimorita ma poi, dopo aver conosciuto l’ambiente, gli operatori e i ragazzi ha avuto modo di costruire un rapporto con tutti loro, che ora sono anche amici e con i quali ci frequentiamo anche fuori dal laboratorio. Per questo voglio ringraziare gli operatori, che mi hanno accolta e insegnato tante cose nuove. Come il catering: in quelle occasioni sono sempre emozionata, sono esperienze che non dimenticherò mai. Non sono abituata a ricevere tanti complimenti! E chissà come lo sarà quando ci sarà tanta gente qui a Casa e Bottega: speriamo solo non mi cada qualche pizza!”.

“Io ho 23 anni e ho frequentato l’istituto alberghiero – spiega Bartek Farinella –. Sono addetto alla cucina, tra piadine, dolci e caffè. Mi occupo anche delle pulizie. Mi piacciono i catering – perché ricevo un sacco di complimenti – e anche apparecchiare: già me ne occupavo a casa, ma qui il tutto avviene in maniera molto più professionale! Gli altri ragazzi dello staff sono anche miei amici, e c’è anche un’amicizia molto speciale – arrossisce –. Io sembro timido, ma da quando sono qui mi sento molto più sicuro di me!”.

Poi c’è Francesca Ferrari, coinvolta nell’avventura sin dall’inizio: “Mi piace stare qui in compagnia: anche se qualche volta bisticciamo poi facciamo subito pace. Prima di abitare a Bosco Mesola stavo a Massafiscaglia: non pensavo avrei trovato un’opportunità come questa. Adesso che apre il ristorante spero di non essere sempre impegnata: ci tengo ad avere i weekend liberi!”.

Come Francesca, anche Ronald Cespedes (28 anni) è a Caprile dall’inizio del progetto: “I colleghi con il tempo sono diventati amici. La mia postazione preferita è dietro al bancone, dove posso muovermi più liberamente e in autonomia. Sogno, infatti, di diventare un esperto di caffè e cappuccini”.

E poi c’è Giulia Bonafè, 22 anni di Bosco Mesola: “Sono arrivata a Caprile una volta finita la scuola: Francesca e Ronald li conoscevo già. Mi piace lavorare e stare in compagnia, stando qui ho imparato un sacco di cose: a fare pizzette, dolci, torte, piadine… E anche tanti caffè! In Casa e Bottega vorrei lavorare come cameriera, ma ogni tanto anche in cucina alla preparazione dei piatti”.

Marco, Alessia, Bartek, Francesca, Ronald e Giulia sono solo alcuni dei ragazzi dello staff di Casa e Bottega. Insieme ai colleghi, sono molto emozionati ma anche prontissimi per affrontare questa nuova avventura.




“Ti Affido una storia” – Affido familiare e welfare di comunità Mercoledì 25 ottobre dalle 17 a Codigoro un incontro sull’accoglienza familiare

“Ti Affido una storia” – Affido familiare e welfare di comunità – Mercoledì 25 ottobre dalle 17 a Codigoro un incontro sull’accoglienza familiare

Perché accogliere? Perché vicino a noi ci sono famiglie che hanno bisogno del nostro sostegno per superare un periodo difficile. Ci si può rendere utili dedicando tempo ed energia a seconda delle proprie capacità e disponibilità.

È possibile aiutare un bambino o un ragazzo nello svolgimento dei compiti, accompagnarlo ad attività sportive o ricreative, affiancarlo nel tempo libero facendogli vivere nuove esperienze.

È possibile affiancare un bambino e la sua famiglia aiutandoli nella gestione pratica di alcuni momenti della giornata, sostenendo il bambino, i genitori e il loro legame.

È possibile accogliere, attraverso l’affido, bambini o ragazzi provenienti da famiglie che temporaneamente non sono in grado di occuparsi di loro, per offrire la possibilità di creare legami affettivi significativi e collaborare verso il ricongiungimento.

Ottobre è il mese dell’affido familiare e Asp del Delta Ferrarese ha scelto di organizzare un momento di conoscenza e approfondimento. Affido, vicinanza solidale: di cosa si tratta? Cosa significa giuridicamente? Che tipo di impegno è previsto? Quante forme di solidarietà familiare esistono? L’appuntamento è per mercoledì 25 ottobre dalle ore 17 al Palazzo del Vescovo di Codigoro in occasione di “Ti Affido una storia”.

Al 31 dicembre 2022, i servizi sociali di Asp del Delta Ferrarese accompagnavano 6 minori in affido extra familiare e 9 in affido a parenti. Spiega Asp: “Chiunque, nel corso della propria vita, può trovarsi in un momento di difficoltà con la crescita dei propri figli: sapere di poter contare sulla disponibilità di altre persone – tutti possono accogliere, non esistono vincoli a priori: persone singole, coppie con o senza figli, anche non sposate; senza limiti di età e nazionalità – è un bene prezioso.

All’evento “Ti Affido una storia” sarà fornito un quadro il più completo e approfondito possibile. Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Codigoro Alice Zanardi e del Presidente di Asp Davide Nardini interverranno: Alessandro Martelli, professore ordinario del Dipartimento di sociologia e diritto dell’economia dell’Università di Bologna (“Welfare di comunità, famiglie e condizione giovanile”); Tiziana Mori, Coordinatrice servizi e interventi famiglie e minori – Sviluppo funzioni accoglienza, Comune di Bologna (“La comunità come rete di famiglie solidali”); Angela Mambelli, Responsabile équipe affido sovra distrettuale della Provincia di Ferrara (“L’affidamento familiare: le sue forme e possibilità”). A seguire, una famiglia affidataria condividerà la propria esperienza.

Sempre mercoledì 25 ottobre, ma alle 21, la Sala Polivalente San Pietro a Comacchio ospiterà la proiezione del film “Instant family”.

In occasione di ottobre, mese dell’affido, le biblioteche comunali di Codigoro e Comacchio esporranno una scelta ragionata di volumi e romanzi sui temi dell’affido familiare (c/o Biblioteca Giorgio Bassani di Codigoro e Biblioteca Ludovico Antonio Muratori).

Per info sugli eventi o sulle forme di vicinanza solidale, mandare una mail a info@aspdeldeltaferrarese.it o chiamare allo 0533728611.




17 OTTOBRE GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA POVERTÀ

17 OTTOBRE

GIORNATA INTERNAZIONALE

PER L’ELIMINAZIONE DELLA POVERTÀ

Prendere in carico i nuclei aventi diritto, predisporre i patti per l’inclusione sociale, attivare i sostegni adeguati – educativa domiciliare, tirocini d’inclusione – volti alla riduzione della situazione di fragilità, sempre in collaborazione con centri per l’impiego e realtà del terzo settore. È questo l’iter di presa in carico dei percettori del reddito di cittadinanza gestito da Asp del Delta Ferrarese per il progressivo superamento delle situazioni di vulnerabilità e povertà.

 

Nel Distretto Sud-Est di Ferrara, Asp del Delta Ferrarese gestisce per conto dei Comuni, il Piano nazionale delle misure di contrasto alla Povertà. Dall’inizio della misura – marzo 2019 – sono stati 2.121 i casi in gestione ai servizi sociali delle due Asp del Territorio, di cui una media intorno al 70% in carico ad Asp del delta Ferrarese. L’altro 30% è gestito in base agli accordi di collaborazione con l’Asp Eppi Manica Salavatori. Al momento i casi con progetto attivo sono 883 e i casi in stato di definizione del patto sono circa 200. Considerato che il portale di gestione dei Patti per l’Inclusione Sociale (GEPI) considera il numero di pratiche, ovvero viene conteggiato solo il richiedente, sta a significare che, di fatto, le persone prese in carico sono almeno il doppio. La media del nucleo preso in carico, infatti, è di 2 persone.

 

Sul totale dei nuclei, il 22% è con minori e il 7% ha al suo interno una persona con una disabilità certificata. Sul territorio del Delta la percentuale di persone di origine migrante è bassa. La media dell’età dei richiedenti è di 50 anni, uomini e donne in eguale misura. Tendenzialmente si tratta di situazioni in condizioni di povertà non solo economica ma anche culturale, sociale, di reti familiari di sostegno.

 

“Rei, reddito di cittadinanza, assegno d’inclusione: sebbene la misura sia soggetta a cambiamenti, non cambia il nostro impegno a una presa in carico complessiva del nucleo familiare. Una presa in carico multidisciplinare e multiprofessionale che coinvolge assistenti sociali, educatori professionali, operatori socio sanitari. La richiesta della misura ha permesso l’emersione di un sommerso sino a quel momento sconosciuto ai servizi e, sebbene nel tempo alcuni dei richiedenti abbiano perso per svariati motivi il diritto alla misura, la nostra presa in carico è continuata.

Sono trascorsi 6 anni dal famoso Decreto Legislativo 147, che oltre ad introdurre per la prima volta in Italia una misura universalistica di contributo ai nuclei fragili e vulnerabili (al tempo REI), aveva istituito il Primo Piano Nazionale di Misure di Contrasto alla Povertà con specifiche risorse (Fondo Nazionale Povertà) volte al sostegno ai nuclei in condizione di povertà al fine di ridurre la condizione di fragilità e con l’auspicio di emersione dalla povertà.

I fondi hanno permesso l’istituzione di équipe dedicate e l’avvio dei sostegni previsti. In merito all’utilizzo di tali risorse si evidenzia come il Distretto in cui operiamo sia tra gli Ambiti più virtuosi sia a livello regionale che a livello nazionale, avendo una percentuale di impegno e utilizzo delle risorse che supera di gran lunga il 90% del trasferimento.  




IO VOGLIO/POSSO LAVORARE, IL NOSTRO RINGRAZIAMENTO ALLE AZIENDE AMICHE

IO VOGLIO/POSSO LAVORARE,  IL NOSTRO RINGRAZIAMENTO ALLE AZIENDE AMICHE

In occasione della decima edizione di “Io voglio/posso lavorare” sono state premiate, nella bellissima cornice del castello di Mesola, le Aziende Amiche di Asp del Delta Ferrarese. Aziende inclusive, capaci di progettare insieme con i servizi sociali per dare opportunità, attraverso tirocini e laboratori, a persone con fragilità o disabilità di sperimentare un’esperienza lavorativa che, in futuro, potrebbe diventare un’occupazione a tutti gli effetti. Alla base della costruttiva collaborazione, la convinzione che una vera inclusione passi anche dall’autonomia lavorativa.

Grazie a un costante rapporto di rete, sono più di 60 le aziende disponibili ad accogliere tirocini di persone con fragilità o vulnerabilità individuate da Asp, che nel nostro ente ritrovano un prezioso alleato in tutto il percorso formativo. Nello specifico, sono 28 le Aziende Amiche che nel corso del 2023 hanno effettivamente accolto un tirocinante:

Camping Florenz Snc di Comacchio

Alba Srl  di Comacchio

La Collinara – Soc. Coop. Sociale Fattoria “La Collinara” di Comacchio

Società consortile gestione turistica Delta del Po a r.l. di Comacchio

Il Germoglio Cooperativa Sociale Onlus di Comacchio

Vivaio Mirco Bonfatti di Comacchio

Girogirotondo Cooperativa Sociale Onlus di Comacchio

Locanda del Bosco di Mesola

Fattorie del Delta Srl di Mesola

Camst Soc. Coop. a r.l. di Bologna/Mesola

Istituto comprensivo di Ostellato

Biscofarm S.A.S. di Fiscaglia

Salumificio Zironi & C. Srl di Migliarino

La bottega del pane di Francesca Freguja di Goro

Società Cooperativa Sociale ARO di Copparo

Parrocchia San Martino Vescovo – Scuola infanzia “San Domenico Savio” di Codigoro

Centro promozionale sociale “V. Ronconi” Aps di Codigoro

Toelettatura Micio micio bau bau di Codigoro

Villa dei Grandi Saggi di Codigoro

Ristorante Abbazia Pomposa di Codigoro

Bonora Florindo Aldo Srl di Ferrara

La Valle Trasporti di Ferarra

H.t.t. Heat Treatment Torri Srl di Ferarra

Parrocchia Santa Maria della neve di Lagosanto

Ristorante al Porto di Mare di Fiscaglia

Fondazione San Giuseppe CFP C.E.S.T.A. di Codigoro




21 settembre, Giornata Mondiale dell’Alzheimer

21 settembre, Giornata Mondiale dell’Alzheimer

Siamo pietre di passo su un torrente? L’individuo che non ricorda più è la stessa persona?
È per gli altri la stessa persona? È per sé la stessa persona?

Tante domande, tanti modi per sfondare il muro di pregiudizio che ancora isola chi soffre di questa malattia e chi, direttamente o indirettamente, ne è coinvolto.

Ogni giorno, nelle nostre attività, entriamo in contatto con questa malattia degenerativa: vi facciamo fronte con un approccio medico, certo, ma soprattutto umano. Prendendo per mano la persona malata ma anche tutti coloro che si occupano di lei, per sostenerli e offrir loro una rete sulla quale poggiarsi.

Come nel caso di F., residente della nostra Cra Nibbio a Comacchio. F. ha 77 anni ed è con noi da 11 mesi. Ha una diagnosi di Alzheimer caratterizzata da wandering: passeggia e vaga per la struttura, in autonomia. Ama riordinare, mette a posto sedie e tavoli, toglie le foglie appassite dalle piante e, soprattutto, si prende cura di una bambolina con i capelli castani. Nel corso dei mesi, infatti, operatrici e operatori della struttura si sono resi conto che, su di lei, la doll therapy – la terapia della bambola – sortiva un ottimo effetto.

Tutto è cominciato quando un’operatrice ha notato con quanta curiosità guardava un anatroccolo di peluche del quale, a un certo punto, ha anche cominciato a occuparsi come fosse un animale da compagnia. A quel punto è scattata l’idea di offrirle una bambola per valutare come questo aspetto di cura si sarebbe evoluto. Effettivamente, F. ha cominciato a sviluppare nei confronti di questa bambola sentimenti più complessi, coccolandola, parlandole, tenendola in braccio per buona parte della giornata. “Nei momenti di agitazione – spiega un’operatrice della casa – la bambola la tranquillizza, e la gestione è più lineare”.

Il successo di questa relazione e della serenità con cui F. affronta i suoi giorni nella casa residenza Nibbio è possibile anche grazie al supporto dei familiari. “Ci hanno raccontato che F. è sempre stata così: solare, brillante, disponibile. Ma un peperino, che non ha mai voluto farsi mettere i piedi in testa. È così ancora oggi: è affettuosa ed esuberante, sa bene quello che vuole. Patisce i momenti di grande confusione, i troppi rumori e, da amante delle sette note, non tollera che si parli sopra la musica. Che si tratti della musicoterapia o di un momento di svago, ama tutta la musica, dalla lirica al gospel.

E così, ogni giorno, arricchisce di nuovi brani la colonna sonora delle sua vita.  




LAVORO E FRAGILITÀ - GIOVEDÌ 21 SETTEMBRE 2023 LA DECIMA EDIZIONE DI IO VOGLIO/POSSO LAVORARE

Comunicato stampa

MESOLA (Ferrara) – Quarantasette tirocini di inclusione sociale attivati da inizio 2023; 23 aziende attive nell’accoglienza lavorativa di persone con fragilità; 13 persone che dopo un percorso di ricerca attiva supportato da Asp hanno sottoscritto contratti di lavoro di varie tipologie. Sono solo alcuni dei numeri fatti registrare da Asp del Delta Ferrarese nell’ambito delle attività del servizio di mediazione lavorativa.

Non solo. Sempre nel corso dell’anno, in attuazione del Piano povertà sono stati promossi 11 ulteriori tirocini e sono stati segnalati 20 utenti per percorsi finanziati a valere sul fondo regionale disabili L.68/99 gestito dall’Agenzia Regionale per il Lavoro – Collocamento Mirato.

Tutti i dati relativi ai percorsi di inserimento lavorativo promossi da Asp del Delta Ferrarese saranno presentati nel corso della nuova edizione di “Io voglio/posso lavorare”, giunto quest’anno alla sua decima edizione. L’appuntamento è per giovedì 21 settembre alle ore 16.30 al Castello di Mesola in piazza Santo Spirito.

Promosso da Asp del Delta Ferrarese, “Io voglio/posso lavorare” nasce per sensibilizzare il territorio sul tema dell’inclusione lavorativa delle persone più fragili e vulnerabili. L’evento, che si ripete ogni anno, rappresenta un momento prezioso di incontro tra istituzioni, aziende, realtà del terzo settore, enti di formazione, persone in carico ai servizi di mediazione, cittadinanza tutta. Mission di questa giornata, condividere quanto, anche in risposto alla legge regionale 14 del 2015, Asp sta realizzando in chiave di inclusione non solo delle persone con una disabilità ma di tutti coloro che si trovano in una condizione di fragilità. L’incontro, come da tradizione, sarà anche l’occasione per la consegna dell’attestato di “Azienda Amica” alle aziende che si sono rese disponibili ad accogliere percorsi di inserimenti lavorativi (tirocini di inclusione sociale).

In apertura di lavori, i saluti di Gianni Padovani, Sindaco di Mesola e Presidente della Provincia; Alice Zanardi, Presidente dei Comuni Soci di Asp del Delta Ferrarese e Sindaco di Codigoro; Davide Nardini, Presidente Asp del Delta Ferrarese. A seguire, le relazioni di Angela Petrucciani, Direttore Asp del Delta Ferrarese; Andrea Panzavolta, Dirigente Agenzia Regionale per il lavoro Provincia di Ferrara e Ravenna; Giacomo Sarti, Direttore AECA Don Calabria; Patrizia Forlani, Direttore Fondazione San Giuseppe CPF di Codigoro; Elisa Romani, Responsabile Area Inclusione Asp del Delta Ferrarese, che presenterà il Report 2023 Servizio Mediazione Lavorativa.

A seguire, spazio ai volti e alle voci dei protagonisti con la proiezione dei video realizzati da alcune delle Aziende Amiche.

Al termine, buffet preparato dai ragazzi del Laboratorio di Caprile con la loro nuova attività “Casa e bottega – Ristorazione inclusiva”.

La giornata sarà documentata dal Gruppo Fotomatori di Codigoro.

Ufficio Stampa



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Il nuovo Sportello Inclusione operativo presso le sedi Comunali di Codigoro

Il nuovo Sportello Inclusione operativo presso le sedi Comunali di Codigoro, Comacchio, Lagosanto, Fiscaglia (Massa Fiscaglia, Migliaro e Migliarino), Mesola e Goro è principalmente uno Sportello Informativo e di orientamento.

Presso questi sportelli è possibile ricevere aiuto nella compilazione dei documenti, spiegazioni su dove rivolgersi per ottenere un certificato e essere orientati rispetto alle misure di contrasto alla Povertà (Assegno di inclusione), formazione professionale, ricerca attiva del lavoro, aiuto nella compilazione del proprio Curriculum Vitae, Centri per l’impiego, collocamento mirato per le persone certificate L. 68, ai Servizi di Inclusione e Mediazione Lavorativa di Asp del Delta Ferrarese, ai servizi sociali, educativi e sanitari. Si possono richiedere informazioni inerenti eventi, attività di promozione all’inclusione sociale promossi dagli Enti di Volontariato e dall’Associazionismo del territorio.

L’azione di informazione e supporto è svolta da operatori, il cui compito è quello di orientare ai servizi e indirizzare il bisogno espresso dal cittadino nella giusta direzione, se necessario supportarlo concretamente fornendo indicazioni precise sui percorsi da seguire.
L’intento è quello di favorire l’inclusione di tutte le persone in situazioni di fragilità, rimuovendo le barriere comunicative e rendendo i servizi più accoglienti per tutti in termini di comprensione e facilità di accesso, lo Sportello è ad ACCESSO LIBERO, non è necessario prendere appuntamento negli orari presenti nel volantino, sono disponibili i numeri di cellulari degli operatori, inoltre è stata messa a disposizione una mail sportelloinclusione@aspdeldeltaferrarese.it




RADDOPPIA LO SPORTELLO DEDICATO AI CAREGIVER

RADDOPPIA LO SPORTELLO DEDICATO AI CAREGIVER

 

 

Dal 2 agosto lo sportello caregiver aperto da Asp del Delta Ferrarese raddoppia la propria attività. Aprirà infatti anche a Comacchio un nuovo sportello presso la Casa della salute S. Camillo di Via Raimondo Felletti, 2, e lo sportello di Codigoro presso la sede di Asp del Delta modifica un giorno di apertura.

 

Dal 2 agosto quindi gli sportelli saranno aperti con il seguente calendario:

Lunedì pomeriggio dalle 14,30 alle 17,30 alla Casa della salute di Comacchio;

Mercoledì Mattina dalle 9,00 alle ore 12,00 presso ASP del Delta Ferrarese Codigoro

Mercoledì Pomeriggio dalle ore 14,30 alle 17,30 presso ASP del Delta Ferrarese Codigoro

Venerdì pomeriggio dalle 14,30 alle 17,30 alla Casa della salute di Comacchio.

 

Il servizio, sempre gestito da Cidas, conserva le proprie caratteristiche di servizio dedicato ai bisogni di assistenza delle famiglie che hanno in carico persone non autosufficienti con obiettivo di fornire informazioni, orientamento e supporto ai caregiver e facilitare l’incontro tra domanda e offerta di assistenti familiari su questo territorio avvicinandosi ulteriormente ai cittadini e ai loro bisogni.

 

I recapiti telefonici e mail rimangono sempre gli stessi, sarà quindi possibile anche prenotare un appuntamento al numero 3703144913 o scrivendo a caregiver@aspdeldeltaferrarese.it