CIVICO ZERO, TRE NUOVI PROGETTI PER LA GRAVE MARGINALITÀ ADULTA - Al via la creazione di un pronto intervento sociale; un centro servizi/stazione di posta; un progetto di housing temporaneo

Tre obiettivi: un pronto intervento sociale, un centro servizi, un housing temporaneo. Nell’ambito del Piano nazionale di contrasto alla povertà, ASP del Delta ha scelto di realizzare il progetto Civico Zero. La nostra Azienda è stata delegata dai Comuni del distretto Sud Est di Ferrara per  l’attuazione del Piano Povertà che, come previsto dalla normativa nazionale, viene realizzato  attraverso il concorso di diverse tipologie di finanziamenti locali, nazionali e comunitari (fondo sociale locale, Quota servizi del Fondo povertà, PON inclusione, PNRR). La programmazione distrettuale prevede l’implementazione di tre azioni principali da attuare a partire dal 2024: un pronto intervento sociale (in quanto LEPS, i Livelli essenziali delle prestazioni sociali), già avviato per i nuclei adulti lo scorso anno; un centro servizi/stazione di posta e un progetto di housing temporaneo (questi ultimi  a valere sul finanziamento dell’avviso 1 Missione 5 del PNRR).

La co progettazione

“Per la realizzazione delle azioni abbiamo scelto di procedere con le modalità della co progettazione pubblicando un avviso per gli enti del terzo settore – spiega ASP  – e a partire dall’autunno dello scorso anno abbiamo avviato dei tavoli: il nostro obiettivo era costruire una risposta condivisa ed evitare il rischio di agire per compartimenti stagni”. Tre le cooperative che hanno presentato il progetto unitario – Open Group, Cidas e Azioni – al termine dei tre incontri di co progettazione che avevano coinvolto anche il Centro donne e giustizia, l’associazione Il Ponte e la Caritas diocesana. Con la formalizzazione del 28 febbraio, il 1° marzo è partito Civico Zero.

Il pronto intervento sociale

La prima tranche a partire è stato il pronto intervento sociale, servizio atto a garantire una risposta tempestiva alle persone che versano in una situazione di particolare gravità ed emergenza per quello che concerne problematiche a rilevanza sociale anche durante gli orari e i giorni di chiusura dei servizi territoriali. A questo si somma l’unità di strada, attività di prevenzione che prevede due uscite settimanali nei comuni del distretto di due operatrici per comprendere eventuali urgenze. Target di utenza, nello specifico, la grave marginalità adulta.

 La stazione di posta e il centro servizi

Gli obiettivi del Piano Nazionale degli interventi e servizi sociali di contrasto alla povertà 2021-2023 relativamente ai servizi per la povertà e la marginalità estrema sono da un lato l’accesso alla residenza anagrafica e fermo posta, dall’altra il centro servizi per il contrasto alla povertà. Il primo si declina come servizio di supporto e accompagnamento all’iscrizione anagrafica per le persone senza dimora a titolarità dell’amministrazione comunale. “Obiettivo – si legge – è rendere pienamente fruibile alle persone senza dimora presenti sul territorio del Comune il diritto all’iscrizione anagrafica, da cui normativamente discende la possibilità di fruire di servizi essenziali connessi a ulteriori diritti fondamentali costituzionalmente garantiti, come l’accesso ai servizi socio-assistenziali e sanitari. Attraverso l’accesso al servizio di fermo posta si intende assicurare la reperibilità della persona, con particolare riferimento all’accesso alle comunicazioni istituzionali, legate all’esercizio della cittadinanza”. Quanto al centro servizi, come si legge nel Piano, si tratta di “un centro servizi ‘leggero’ per la presa in carico integrata e l’offerta di un percorso partecipato di accompagnamento funzionale allo stato di salute, economico, familiare e lavorativo della persona e delle famiglie che si trovino o rischino di trovarsi in condizioni di grave deprivazione. Al tempo stesso dovrà offrire alcuni servizi essenziali a bassa soglia (distribuzione di beni essenziali, servizi per l’igiene personale una limitata accoglienza notturna, mediazione culturale, counseling, orientamento al lavoro, consulenza amministrativa e legale, anche ai fini dell’accesso alle prestazioni riconosciute, banca del tempo). Il progetto , ammesso a finanziamento dal Ministero, prevede la realizzazione del servizio attraverso la ristrutturazione di un immobile pubblico in disponibilità al Comune di Codigoro. Nell’attesa della riqualificazione dell’immobile e nel rispetto delle caratteristiche del territorio, il Centro servizi è stato avviato con un approccio “diffuso” attraverso l’azione degli operatori dedicati nei diversi comuni e in stretta connessione con i punti di accesso già presenti nei servizi sociali comunali.

L’housing temporaneo

Quanto al progetto di housing temporaneo – servizio di secondo livello – si rivolgerà a un target selezionato tra chi manifesta problemi abitativi. Con un’accoglienza tra i 6 mesi e i due anni, si lavorerà per una successiva autonomia abitativa. Non ancora riconosciuto come LEPS, è però previsto dalle linee di investimento della Missione 5 del PNRR che, oltre all’alloggio, prevede l’attivazione di personalizzati per singola persona/famiglia accolta per attuare programmi di sviluppo della crescita personale e aiutarla a raggiungere un maggiore grado di autonomia.

Nel corso del 2024 è prevista la pubblicazione del nuovo Piano Povertà nazionale per cui, contestualmente all’avvio del Progetto Civico Zero, sono stati avviati i primi incontri del Tavolo povertà, prima esperienza del territorio, con lo scopo di avviare un percorso di ascolto nell’ottica della co-programmazione. Gli incontri vengono condotti attraverso le modalità dell’approccio dialogico che prevede l’ascolto e la partecipazione attiva delle realtà del territorio che si occupano della fragilità sociale (pubbliche, private e del terzo settore). Il primo incontro in plenaria si è tenuto lo scorso 15 maggio, mentre il 28 giugno avranno luogo i primi due focus group dedicati alle tematiche individuate durante il primo incontro: “Trovare misure concrete di condivisione e sinergie” e “Spazi di protagonismo e spazi di dialogo”. Inoltre, lo scorso maggio ASP è stata nominata componente del tavolo tecnico regionale interistituzionale in materia di inclusione sociale e lavoro.




SELEZIONE - BANDO DI SERVIZIO CIVILE REGIONALE 2024

Progetto:

“SALTA SU CON ME …” Percorsi di sostegno e accompagnamento per persone con disabilità e fragilità, approvato con Delibera del C.D.A.  n. 16/2024

I colloqui di SELEZIONE verranno svolti

PRESSO LA SEDE DELL’ASP DEL DELTA FERRARESE IN VIALE DELLA RESISTENZA N. 3/A

Venerdì 02 Agosto dalle ore 09.30

I candidati verrano convocati.

I candidati che hanno presentato domanda entro i termini prestabiliti, per avere informazioni possono contattarci ai seguenti recapiti:

mail: info@aspdeldeltaferrarese.it

Borgiani Cecilia 0533-728611




BANDO DI SERVIZIO CIVILE REGIONALE 2024 SCADENZA 15 LUGLIO 2024 -

 – Sei cittadino italiano, comunitario o non comunitario in possesso di regolare permesso di soggiorno

– Hai tra i 18 anni e i 29 anni compiuti?

VUOI VIVERE UNA ESPERIENZA DI CRESCITA PERSONALE IMPEGNANDOTI IN UN PROGETTO DI SOLIDARIETA’ SOCIALE E DI INTEGRAZIONE?

 CANDIDATI PER PARTECIPARE ALLE SELEZIONI DEL PROGETTO

“SALTA SU CON ME …” Percorsi di sostegno e accompagnamento per persone con disabilità e fragilità.

 N° 2 POSTI disponibili

presso CSR Diurno Residenziale “il Faro”

di ASP del Delta Ferrarese a Codigoro

Durata del progetto: 8 mesi/15 ore settimanali, con inizio 1 settembre 2024, è previsto un compenso mensile.

 La candidatura dovrà essere inoltrata entro e non oltre il 15 luglio 2024 alle ore 23:59 online all’Ente titolare del progetto/co-progetto prescelto esclusivamente attraverso la piattaforma HeliosERGiovani

Dettagli del Progetto – clicca qui

 Importante: è possibile presentare una sola domanda indicando una sola sede di progetto. Scegli la tua sede!

 Per avere informazioni e se hai domande o dubbi relativi al Progetto puoi contattarci ai seguenti recapiti:

mail: info@aspdeldeltaferrarese.it

Borgiani Cecilia 0533-728611

 VOLANTINO

 




TECNOLOGIA E ARIA APERTA: DUE NUOVE ATTIVITÀ AL CENTRO DIURNO IL FARO

Per gli ospiti, un nuovo laboratorio multimediale basato sulle tecnologie assistive e un’altalena per persone con disabilità

Codigoro – Come rendere più accessibili e inclusivi i centri? Come potenziare le competenze degli ospiti? Come valorizzare le loro passioni? È per rispondere a queste domande che ASP del Delta Ferrarese ha partecipato a due progetti – e ottenuto altrettanti finanziamenti – della Regione Emilia-Romagna, Programmazione e riparto fondo per l’inclusione delle persone con disabilità, Dgr n. 507/2022.

IL LABORATORIO

Il primo progetto, dedicato all’ammodernamento digitale del centro diurno Il Faro di Codigoro, ha portato alla creazione di un laboratorio multimediale basato sulle tecnologie assistive. Hardware e software sono stati adeguati e resi accessibili alle persone con disabilità che frequentano il centro. Contestualmente, gli educatori hanno seguito un corso di formazione – previsto e incluso nel finanziamento – sulla tecnologia Helpitablet e l’utilizzo di The GRid 3, un software per la comunicazione interpersonale e il controllo ambientale. Il software può essere utilizzato con ogni tipo di accesso, come il puntamento oculare, emulatori di mouse, altri sistemi di puntamento e/o attraverso sensori esterni o tramite touch screen. GRid 3 è corredato anche da diverse attività interattive pensate per persone con disabilità: si tratta di semplici attività di gioco nelle quali la persona può scegliere un’azione animata da far compiere al personaggio sullo schermo. Le griglie di The GRid 3 hanno vari livelli di alfabetizzazione e accesso, così da poter scegliere la giusta fonte per l’utente. La griglia ‘Symbol talker’ fornisce una via d’apprendimento che parte dalle prime nozioni di CAA fino a una completa alfabetizzazione.

L’ALTALENA

Il secondo progetto, dedicato alla riqualificazione del centro diurno Il Faro di Codigoro, ha portato alla collocazione di un’altalena per persone con disabilità dotata di un posto e pavimentazione antitrauma, per migliorare l’accessibilità e la fruibilità dello spazio esterno. “L’obiettivo più ampio – spiega ASP – è quello di realizzare aree accessibili attrezzate con strutture ludiche, percorsi e altri componenti che consentano a tutti gli e le ospiti di svolgere in sicurezza attività ludico-motorie garantendo interazione, socializzazione e sviluppo delle abilità cognitive”. Il progetto dell’altalena è stato realizzato anche attraverso una quota a carico ASP per la realizzazione della piattaforma per la messa in posa. “L’idea – conclude ASP – è nata perché diversi nostri utenti con gravi disabilità intellettive amano andare in altalena. Dondolarsi ha per loro un effetto calmante: questo contribuisce anche a ridurre i comportamenti disfunzionali. Abbiamo quindi deciso di sostituire quella preesistente, non adatta al nostro target di utenza. Non potevamo fare scelta migliore”.




LA STORIA DI GIUSEPPE, PADRE CAREGIVER

Maggio è il mese del Caregiver familiare. Si stima che in Italia i caregiver familiari siano quasi 3 milioni e mezzo, di cui circa 300 mila in Emilia-Romagna.

Per ringraziare chi, quotidianamente, si fa carico dei propri familiari in condizioni di fragilità, vogliamo condividere la storia di Giuseppe Bonamico, padre di Riccardo, accolto nel nostro centro socio riabilitativo diurno Il Faro di Codigoro. “Riccardo ha un disturbo dello spettro autistico – spiega –. Durante il suo percorso scolastico, molto spesso abbiamo avuto problemi: essendo a basso funzionamento con ritardo mentale, l’integrazione è sempre stata molto difficile. Quando Riccardo aveva 15 anni, la sua mamma ha avuto un crollo psicofisico. Mi sono ritrovato solo a gestire tutto. La neuropsichiatra infantile e l’assistente sociale mi consigliarono l’inserimento di Riccardo al centro diurno riabilitativo Il Faro di Codigoro”.

“Riccardo qui è rinato – continua il padre –. Si trova benissimo, viene qui facendo salti alti così. È proprio felice. Le operatrici mi dicono che fa dei bei progressi, dal punto di vista sociale, comunicativo, dell’alimentazione. Io, come caregiver, sono più che soddisfatto di avere intrapreso questo percorso. Vivendo una situazione molto problematica dal punto di vista familiare – sono l’unica persona che gestisce Riccardo, non ho parenti in zona, mia moglie è accolta in un centro – portare Riccardo in questo centro mi ha aiutato molto nel gestire tutto il resto della mia vita”.

La storia della famiglia di Riccardo ci ricorda, ancora una volta, l’importanza di avere servizi di prossimità per il sostegno ai caregiver, l’importanza di prendersi cura di chi si prende cura. Un impegno che, ASP, abbraccia giorno dopo giorno.




Progetti di vita indipendente: al via una nuova co progettazione

Obiettivo, realizzare grazie a fondi del PNRR percorsi di autonomia per persone adulte con disabilità favorendo l’inclusione lavorativa. Per farlo, ASP del Delta Ferrarese ha promosso un avviso pubblico di coprogettazione rivolto alle realtà del terzo settore del territorio. Contestualmente, sono stati individuati una decina di ragazzi e ragazze in carico ai servizi con caratteristiche adeguate e buone autonomie: “Li abbiamo incontrati, ci siamo confrontati, abbiamo spiegato loro il nostro obiettivo e abbiamo proseguito insieme”, spiega Fany Scalambra, Referente Area Disabili di ASP del Delta Ferrarese.

All’avviso pubblico hanno risposto le cooperative sociali Cidas e Girogirotondo e l’Associazione Più Felici che, con ASP, hanno strutturato la co progettazione su diversi step, a partire dall’attivazione di educative individuali che andassero a conoscere i ragazzi e le ragazze, che con loro valutassero punti di forza – per mantenerli – e punti di debolezza – per affrontarli. “La famiglia di uno dei ragazzi individuati – prosegue Scalambra – ci ha dato la disponibilità a usufruire di una loro abitazione per le attività legate a questo progetto. E qui veniamo al secondo step: trasformare quell’abitazione in un punto di aggregazione e incontro per i ragazzi, per conoscersi e fare gruppo”.

Avviate e rodate queste due prime attività, grazie ai fondi del PNRR saranno acquistati strumenti informatici e realizzati laboratori per implementare le competenze digitali, che i ragazzi e le ragazze potranno poi sfruttare per inserirsi nel mondo del lavoro: “Insieme lavoreremo sulle autonomie – sociali, lavorative – dei ragazzi”.

Sempre grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sarà ristrutturato un alloggio lasciato da un cittadino al Comune di Codigoro, Comune che ha assegnato ad ASP in comodato l’alloggio per implementare i servizi ai cittadini. “Al termine di questo percorso – conclude ASP – alcuni dei ragazzi inizieranno a vivere in questo appartamento affiancati da un supporto educativo. È questo il macro obiettivo a cui è volto questo progetto per la vita indipendente: vogliamo rispondere nella maniera più completa e personalizzata possibile a un bisogno sempre più evidente che abbiamo riscontrato nei territori in cui lavoriamo”.




Mèta, un progetto in (tras)formazione

Si chiama Mèta e si ispira al concetto greco di mutamento, trasformazione. Nato in seno alla  deliberazione di Giunta regionale n. 2326/2022 (Fondo regionale persone con disabilità: quantificazione risorse per misure a sostegno del successo formativo e delle transizioni verso il lavoro degli studenti certificati), il progetto Mèta si pone l’obiettivo di sostenere nei percorsi di transizione scuola-lavoro gli studenti e le studentesse certificati con una disabilità medio-lieve,  frequentanti le scuole secondarie di secondo grado o appena usciti dai percorsi formativi di Codigoro, Mesola e Goro, i tre Comuni che hanno delegato ASP del Delta Ferrarese nell’attuazione della dgr.

Le basi di Mèta sono state gettate lo scorso autunno con la raccolta dati: un’indagine condotta per costruire un progetto innovativo in grado di intercettare una fascia grigia che, se trascurata, avrebbe rischiato di riproporsi come disagio forte in età adulta. Non persone note ai servizi sociali, non utenti dell’area disabilità di ASP, ma ragazzi e ragazze che necessitavano di un supporto in una fase di transizione doppiamente complicata, tra adolescenza e passaggio scuola-lavoro. Il primo gancio, naturalmente, sono state le scuole, con il coinvolgimento in primis degli insegnanti di sostegno.

Dopo avere individuato i ragazzi e compreso i bisogni loro e delle loro famiglie, ASP ha affidato il progetto a Open Group e Girogirotondo, realtà già attive sul territorio, affinché realizzassero percorsi disegnati specificamente sulle reali necessità dei protagonisti, interventi extrascolastici a supporto dell’attività condotta in aula. L’incontro con una psicologo, il primo approccio con la scuola guida, la messa in contatto con un maestro d’arte: Mèta non è un progetto di educativa domiciliare, ma un sostegno su ciò che interessa e serve ai ragazzi coinvolti per superare un momento di fragilità.

La sperimentazione, avviata poche settimane fa e che durerà sino all’autunno (con la speranza di un rifinanziamento), a oggi coinvolge 6 ragazzi e 2 ragazze. Quattro di loro sono di Codigoro, uno di Goro, 3 di Mesola. L’età media è 18 anni: c’è chi ancora va a scuola e chi ha appena terminato il percorso di studio. Sono giovani con vite piene ma grandi fragilità a partire dalla costruzione dell’autostima. L’impegno di ASP e delle cooperative coinvolte, dunque, è quello di prevenire isolamento, ritiro e depressione muovendosi in un’ottica di prevenzione. Per farlo, sin dall’inizio è stata chiesta – e trovata – la collaborazione con quelle realtà che, sui territori, di occupano di transizione scuola-lavoro per lavorare in sinergia. “Il segreto di Mèta – spiegano gli operatori – è la flessibilità. L’ascolto attivo dei ragazzi e delle famiglie è fondamentale, per raccogliere le loro aspettative e costruire, insieme, percorsi di autonomia”.




Empowerment, inclusione e prevenzione: rinnovato Giovani Protagonisti

Proseguirà anche questa estate, dal prossimo maggio, il progetto Giovani Protagonisti. Un traguardo reso possibile grazie a un proficuo e continuo scambio tra tutti gli attori impegnati nel progetto, nato per rafforzare il tessuto sociale e culturale del Distretto Sud Est Ferrarese attraverso l’empowerment dei giovani.

I risultati della collaborazione tra diversi attori –  ASP del Delta Ferrarese, le amministrazioni comunali, Open Group, Girogirotondo, Coop Serena – dimostrano quanto un approccio sinergico e inclusivo sia fondamentale per il benessere dei giovani. Investire nel protagonismo giovanile è necessario per lo sviluppo di una comunità: i giovani, così, non solo beneficiano di opportunità di crescita personale e sociale, ma diventano anche agenti di cambiamento positivo all’interno dei loro territori.

L’attenzione alla creazione di spazi di aggregazione e al supporto fuori dal contesto scolastico è essenziale per lo sviluppo di relazioni significative e per l’acquisizione di competenze che vadano oltre l’ambito accademico. Questi centri sono catalizzatori di inclusione, permettendo ai giovani di esplorare e sviluppare i loro interessi in un ambiente sicuro e accogliente. La prevenzione di comportamenti a rischio e il rafforzamento del senso di appartenenza e di cittadinanza attiva sono risultati tangibili di queste iniziative, che contribuiscono a formare individui consapevoli e responsabili.

La gratuità delle attività e degli eventi organizzati è un ulteriore indicatore dell’impegno del progetto verso accessibilità ed equità, assicurando che nessun giovane sia escluso per motivi di ordine economico. La presenza sui social – Facebook e Instagram – facilita la diffusione di informazioni e l’engagement della comunità, rendendo il progetto Giovani Protagonisti un perfetto esempio di come le iniziative locali possono avere un impatto profondo e duraturo sulle generazioni future.

I Centri di aggregazione giovanile di ASP del Delta Ferrarese che compongono la rete Giovani Protagonisti offrono attività alcuni pomeriggi la settimana. In tutto sono 10: Argentagiovani (Argenta); Codigorogiovani (Codigoro); Lagoteen (Lagosanto); Mesolagiovani (Mesola); CircaUnCentro (Comacchio); AggregGoro (Goro); A. G. Ostellato (Ostellato); Porto Garibaldi; Porto Maggiore, Fiscaglia.




LORENZO MARCHESINI ELETTO PRESIDENTE DI ASP DEL DELTA FERRARESE

Dopo 5 anni, Davide Nardini lascia la Presidenza di ASP del Delta Ferrarese e al suo posto nei giorni scorsi è stato nominato Lorenzo Marchesini. “Ringrazio i cittadini e le cittadine dei Comuni di Codigoro, Comacchio, Fiscaglia, Goro, Lagosanto e Mesola per il supporto e la fiducia – spiega Nardini –. In questi anni abbiamo cercato di migliorare i servizi di domiciliarità dei nostri cittadini fragili, lavorando su servizi inclusivi, sul supporto alle persone anziane, su azioni di accudimento e piccoli sostegni. Ci siamo impegnati per garantire il diritto al lavoro investendo sulla relazione tra aziende accoglienti e amiche, sul supporto alla disabilità attraverso servizi innovativi e informali che hanno coinvolto persone che tradizionalmente non afferivano ai nostri servizi. Abbiamo promosso tirocini e aperto nuovi servizi per persone con disabilità e adolescenti, abbiamo creato punti di accesso in tutti i Comuni per rafforzare il rapporto con le Amministrazioni Comunali e favorire l’accessibilità dei servizi. Abbiamo superato la pandemia rafforzando la nostra capacità progettuale, dimostrando competenze e determinazione, candidando progetti complessi e importanti a finanziamenti europei nell’area delle risorse PNRR. ASP oggi è protesa a una gestione moderna del servizio sociale, fatta di progettazione, innovazione, di studio e ricerca. Fatta di partecipazione a bandi nazionali ed europei per implementare i servizi, protesa verso la valutazione di impatto dei servizi nell’ottica di dare visibilità e consapevolezza al valore pubblico che creiamo come servizio sociale. Il raggiungimento di tutti questi obiettivi non sarebbe stato possibile senza i dipendenti di ASP che, con passione, competenza e professionalità hanno saputo sviluppare i servizi in forma generativa mettendo al centro i bisogni delle persone”.

Nardini, che era stato nominato nel giugno del 2018 – succedendo a Flavio Marzola –, ora passa il testimone a Lorenzo Marchesini, già Sindaco di Mesola dal 2004 al 2014 e poi Presidente del Gal Delta 2000, di professione Avvocato e Docente di discipline giuridico-economiche all’ITS G. Monaco di Codigoro.

Sono molto orgoglioso e stimolato per questa nuova avventura e per la fiducia che i Sindaci mi hanno accordato – dichiara Marchesini –. Posso dire di aver trovato un’azienda in salute e in decisa crescita e per questo ritengo che il territorio del Delta debba ringraziare Davide Nardini e l’intero staff dell’azienda per l’ottimo lavoro svolto. Il mio compito sarà quello di proseguire questo percorso di crescita di ASP e di consolidare il suo essere punto di riferimento per la comunità: vogliamo continuare a farci carico e a dare risposte concrete alle fragilità e povertà anche estreme. Vogliamo avere cura dei nostri cittadini e delle nostre cittadine più fragili ed essere sempre di più un loro punto di riferimento. Nel fare questo continueremo a creare anche valore per la nostra Comunità con il consolidamento di lavoro ed esperienze di qualità. ASP dovrà operare perché nessuno resti escluso dalla socialità, per dare risposte dinamiche a chi si accosta ai nostri servizi. Vogliamo coltivare una nuova cultura del servizio e del lavoro pubblico fondata sul miglioramento continuo e sul coinvolgimento diretto di tutti gli stakeholders ponendoci come obiettivo quello di garantire un servizio pubblico concreto, efficace, sempre più innovativo e corrispondente alle richieste anche complesse che emergono dai territori”.




QUANDO L’INCLUSIONE PASSA DALLA CASA - A CODIGORO UN COHOUSING TUTTO AL FEMMINILE

Codigoro – Mara, Morena e Vincenza sono tre coinquiline. Si svegliano, fanno colazione, escono per le attività quotidiane e, nel tardo pomeriggio, rientrano a casa. Si mettono comode e preparano insieme la cena, prima di godersi un bel film sul divano. Mara, Morena e Vincenza sono le protagoniste della prima esperienza di cohousing dedicato a persone con fragilità promosso da ASP del Delta Ferrarese con l’Azienda USL: un’idea nata nel 2018 che ha visto la luce nel 2019, dopo la ristrutturazione di un bell’appartamento a Codigoro sostenuta con i fondi regionali per il Dopo di Noi e i progetti di Vita indipendente.

Le prime inquiline sono state Mara e Morena, due gemelle di Codigoro che, rimaste senza genitori, da anni vivevano sole con un’assistente familiare seguite da un amministratore di sostegno. Stessa condizione anche di Vincenza, una terza ragazza originaria di Comacchio che si è aggiunta al progetto. Da maggio 2019 vivono insieme, con un’assistente familiare fissa e una part time. Un team tutto al femminile, che oggi festeggerà con una doppia mimosa – il fiore e la tradizionale torta – la Giornata internazionale della donna.

Morena e Vincenza ogni giorno frequentano il centro diurno il Faro di Codigoro, mentre Mara, dopo aver partecipato al laboratorio di ASP Vivere e coltivare autonomie, è stata assunta a Casa e Bottega, il ristorante inclusivo inaugurato lo scorso ottobre e gestito da Cidas per ASP. “La loro è una routine consolidata – spiega Fany Scalambra, Referente Area Disabili per ASP del Delta Ferrarese –: le ragazze sono diventate amiche, condividono tante cose. La vita casalinga, ma anche le uscite, tra una pizza, una passeggiata e un cinema, in compagnia anche dell’assistente familiare”.

Il progetto ancora oggi ha un supporto educativo domiciliare per lavorare sul rapporto tra le tre coinquiline e quello tra loro e le assistenti: “Mensilmente ci incontriamo con lo staff per un report – continua Scalambra –. Ci sono alti e bassi, come in tutte le convivenze, ci sono periodi più sereni e altri più conflittuali. Ma, come dicevo, le ragazze – tutte con un ritardo cognitivo medio-grave – si percepiscono come famiglia e percepiscono l’appartamento come casa propria, da gestire attraverso regole condivise. Possiamo dire che il nostro obiettivo è stato raggiunto”.

Per affrontare le spese della casa – inclusa la retribuzione delle assistenti familiari – ASP ha erogato assegni di cura. “A oggi non possiamo che dirci soddisfatti, sebbene non sia stato un percorso privo di criticità, a partire dalla messa in rete di attori diversi: le ragazze, noi, l’Azienda USL, i familiari, gli amministratori di sostegno, il giudice tutelare. È una sfida che abbiamo abbracciato con convinzione per ribaltare il pregiudizio che vuole le persone con disabilità incapaci di scegliere per la propria vita, oggetti di un accudimento lungo una vita. Poco alla volta stiamo scardinando questo stigma. Speriamo anche di ampliare il progetto: l’appartamento è pronto per accogliere una quarta persona, chissà che questa opportunità di crescita non si presenti presto”.